Quinto Rapporto sulla sicurezza nel Trentino
Costruire sicurezza nei comuni del Trentino attraverso lo sviluppo delle reti di controllo sociale
Provincia Autonoma di Trento
Il Quinto rapporto sulla sicurezza nel Trentino esce rinnovato nei contenuti e nella grafica. Segnali di due cambiamenti: la trasformazione di Transcrime in centro universitario con l’Università Cattolica del Sacro Cuore e lo sviluppo della collaborazione con la Provincia autonoma di Trento nella realizzazione del Sistema integrato di Sicurezza.
Dedicato al controllo sociale formale, questo rapporto costituisce nella prima parte una fotografia della criminalità attuale dei comuni del Trentino. Continua il monitoraggio della situazione degli anni precedenti con un dettaglio importante: la disaggregazione dei dati a livello comunale ricavati dalle denunce dei reati per cui è iniziata l’azione penale. Si aggiunge poi una prima riflessione sui dati della recente indagine Istat sulla vittimizzazione dalla quale emergono alcune comparazioni con altre regioni italiane. La seconda e la terza parte riguardano poi le istituzioni del controllo sociale formale, cioè una riflessione su due realtà in mutamento, come la polizia municipale e la giustizia che, anche se in modo diverso, possono contribuire alla sicurezza nel Trentino. La polizia municipale in particolare costituisce un’area sulla quale occorre fare chiarezza in termini di legislazione nazionale per poter poi meglio ragionare per il futuro in termini di competenze e funzioni.
La conclusione di questa analisi però non ci soddisfa. Bisogna andare al di là dei dati sulla criminalità ed occuparsi del disordine fisico e sociale che caratterizza alcune zone del territorio trentino. Perchè?
La risposta sta nei risultati di ricerche criminologiche che portano ad osservare che i fenomeni di disordine urbano, sia fisico che sociale, cioè vandalismo, sporcizia, ubriachezza, prostituzione e spaccio di droghe, ecc. possano costituire sia la porta di ingresso che il binario parallelo sul quale corrono i fenomeni criminali. Semplificando, queste ricerche concludono che questi processi possono essere combattuti alzando il livello del controllo sociale informale, cioè le capacità di autoregolazione di un determinato contesto sociale.
Per questo la scelta del tema che caratterizza la giornata di presentazione di questo rapporto “Costruire sicurezza nei comuni del Trentino attraverso lo sviluppo delle reti di controllo sociale”, che, com’è nella tradizione, anticipa il lavoro del prossimo anno. E’ su questo tema che vogliamo ragionare di sicurezza con tutti i sindaci del Trentino. A loro faremo vedere come vogliamo rilevare i “profili sicurezza” di ciascun comune e, con loro, vogliamo parlare delle istituzioni del controllo formale e tra queste della polizia municipale ma anche di disordine urbano e delle risposte che possono venire dal controllo sociale informale.