Data di pubblicazione 24 Ott 2013
Editori Stefano Caneppele
Ernesto Ugo Savona
Alberto Aziani
ISBN 9788884434944

Crime Proofing of the New Tobacco Products Directive

Data di pubblicazione 24 Ott 2013
Editori Stefano Caneppele Ernesto Ugo Savona Alberto Aziani
ISBN 9788884434944

Questo studio riguarda la crime proofing della proposta di revisione della direttiva sui prodotti del tabacco presentata nel dicembre 2012 ed è un aggiornamento di uno studio sulla resistenza alla criminalità delle opzioni strategiche in considerazione della revisione della direttiva 2001/37/CE .
Il crime proofing della legislazione è un approccio scientifico sviluppato da Transcrime nel 2006 (Savona, 2006a; Savona, 2006b; Savona, Calderoni et al., 2006; Savona, Maggioni, et al., 2006; Morgan e Clarke, 2006; Albrecht et al., 2006; Kilchling, 2002). L’idea centrale è che la legislazione può produrre opportunità indesiderate per il crimine, con potenziali effetti criminogeni. Quando queste opportunità e le situazioni in cui possono verificarsi sono note, la legislazione può essere “testata” contro il crimine.
Questo studio riguarda l’impatto della nuova direttiva sui prodotti del tabacco (TPD) sulla criminalità e, a maggior ragione, sul commercio illecito di prodotti del tabacco (d’ora in poi ITTP), un’area che non è stata considerata da nessuno degli studi di valutazione dell’impatto svolta dalla Commissione UE in preparazione della nuova Direttiva. Di conseguenza, non sono ufficialmente disponibili informazioni sull’impatto del nuovo regolamento sull’ITTP. Questo rapporto mira a colmare questa lacuna utilizzando i dati disponibili e facendo delle stime.
Nel gennaio 2012, Transcrime ha presentato uno studio che ha testato le opzioni politiche in esame per la revisione della Direttiva UE 2001/37/CE contro i rischi di opportunità criminali non intenzionali per il commercio illecito di prodotti del tabacco (Calderoni, Savona, & Solmi, 2012) .

Lo studio ha evidenziato che “la DG SANCO non ha prestato quasi alcuna attenzione all’impatto sull’ITTP” e che “alcune misure prese in considerazione per la revisione della DPT possono avere gravi conseguenze” in merito ai possibili rischi di aumento dell’ITTP (Calderoni et al. 2012, p. 42).

La valutazione d’impatto pubblicata nel dicembre 2012 nega i rischi dell’ITTP. La Commissione UE ha dichiarato “che le opzioni politiche preferite non portano – nella valutazione della Commissione – ad un aumento del commercio illecito” (Commissione Europea, 2012a, p. 6).

Più che il risultato di una valutazione d’impatto delle opzioni politiche e del loro trade-off su ITTP, questa affermazione è un’assunzione a priori che esclude l’area della criminalità dalla valutazione effettuata dalla Commissione UE. Si tratta di un grave difetto che può compromettere la validità dei risultati della valutazione d’impatto stessa e che non è conforme alle linee guida ufficiali per la valutazione d’impatto dell’UE (Commissione europea, 2009).

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